di Mario Guerrini.
Dovrebbe essere, l’Isola, un paradiso, come amava descriverlo Marcello Serra nel suo “Sardegna quasi un continente”. E’ invece, in mano a politicanti senza competenza e senza scrupoli, si sta trasformano anche in un inferno ambientale. L’assessorato regionale ha, come principio istituzionale, la difesa dell’ambiente. Ma inquinamento e veleni, anziché diminuire, aumentano. E c’è un triste primato: la Sardegna è, con la Campania, la regione con il più alto indice di diffusione di tumori in Italia. Non c’è da scherzare. Ma l’anonimo ministro regionale che dovrebbe tutelare la nostra salute, tale Donatella Emma Ignazia Spano, è sembrata più occupata a scaldare piacevolmente la poltrona che non ad agire nell’interesse dell’ambiente isolano e dei cittadini sardi. E’ una collega all’Università di Sassari del Presidente del Governo sardo, Pigliaru. Fa parte, insomma, dello sciagurato (politicamente) collegio di professori sassaresi che ha gestito con risultati disastrosi una terra splendida, Paradiso unico in Europa e nel mondo. Cito la Spano perché sotto la sua gestione, che finisce tra poche settimane, passa il folle progetto dei raddoppio del bacino dei veleni inquinanti di Portovesme. E la cito anche perché è fresca la notizia che la Regione è stata condannata dal TAR per aver autorizzato la caccia alla lepre ed alla pernice, con decreto dell’assessorato all’ambiente. Davanti ai danni dell’inquinamento che colpisce tragicamente la Sardegna, questa è una piccola cosa, ma rappresenta il segno di continuità di una gestione fallimentare del Paradiso sardo che talvolta appare come un inferno. Il 24 febbraio avremo le elezioni regionali. Ma al peggio, purtroppo, non c’è mai fine.