Ancora NO all’eolico

“Repetita iuvant”. Guardate la foto e provate a pensare che la nostra Sardegna sia un capolavoro, un ideale dipinto caratterizzato da un tesoro naturalistico incomparabile, da biodiversità uniche in Europa, da flora e fauna ancora presenti in alcuni casi da oltre sessanta milioni di anni fa, da un mare invidiato ed apprezzato da mezzo mondo, da un patrimonio di cultura enogastronomica che non ha paura di confrontarsi con altre realtà. Provate a pensare che tutte queste ricchezze, identitarie della nostra terra, vengano messe in discussione a causa di una speculazione determinata dalla realizzazione di eolico e fotovoltaico senza controllo, che sta inesorabilmente avanzando nei nostri territori. Un disastro paesaggistico incombente, che rischia di compromettere seriamente l’habitat stesso della nostra isola. Eppure, la Regione ha il diritto di legiferare in materia urbanistica, in forza della competenza primaria ed esclusiva che le compete secondo l’art. 3 lettera f) dello Statuto Autonomo. Si parla tanto, e da sempre, di autonomia, ma non si esercitano proprio i diritti di autonomia riconosciuti dalla Costituzione in tema urbanistico e paesaggistico. Dobbiamo fermare questo autentico assalto, che non riguarda solo le zone interne, ma anche le coste e il mare. La transizione energetica è un processo probabilmente irreversibile, ma che non può gravare in questo modo selvaggio e fuori controllo sulla nostre campagne e suoi nostri mari. Serve una massiccia mobilitazione, pacifica ma decisa, delle nostre popolazioni. Una Pratobello in versione “green”. La sovranità appartiene al popolo. Più siamo e meglio è.

g.f.

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